Non si può rimanere distanti da se stessi. Ovvero, si potrebbe, ma è un’operazione troppo difficile a compiersi, richiede il pagamento di un prezzo troppo alto. Un sentiero che si perde all’orizzonte, un cammino spaventoso da intraprendere, solo all’idea. Destinazione, ignota.
Ma considerando che essere se stessi vuol dire tenere in piedi la precaria impalcatura che noi chiamiamo carattere, e che in definitiva altro non è se non la somma consolidata delle reazioni che nel tempo abbiamo avuto di fronte agli eventi imposti dalla vita, forse davvero sarebbe auspicabile percorrere quel cammino che conduce lontano.
C’è un grande mistero, là fuori, ma noi ci comportiamo come se così non fosse, persi ad inseguire le piccole cose, dannandoci l’anima nelle infantili ripicche, rodendoci con puerili egoismi, rendendo macroscopico e importante tutto ciò che è semplicemente transitorio e restando così ciechi, e sordi, di fronte all’immenso, misterioso senso della vita.
Se siamo qui, oggi, immersi nella possibilità di un incontro, nelle mille possibilità di mille incontri, io, vorrei capirne la ragione.
O forse, mi basterebbe viverli.
Ma come al solito, resto immobile di fronte alla finestra, bocca spalancata sulla notte, a chiedermi: dove sei.
Dove siete.
Ma considerando che essere se stessi vuol dire tenere in piedi la precaria impalcatura che noi chiamiamo carattere, e che in definitiva altro non è se non la somma consolidata delle reazioni che nel tempo abbiamo avuto di fronte agli eventi imposti dalla vita, forse davvero sarebbe auspicabile percorrere quel cammino che conduce lontano.
C’è un grande mistero, là fuori, ma noi ci comportiamo come se così non fosse, persi ad inseguire le piccole cose, dannandoci l’anima nelle infantili ripicche, rodendoci con puerili egoismi, rendendo macroscopico e importante tutto ciò che è semplicemente transitorio e restando così ciechi, e sordi, di fronte all’immenso, misterioso senso della vita.
Se siamo qui, oggi, immersi nella possibilità di un incontro, nelle mille possibilità di mille incontri, io, vorrei capirne la ragione.
O forse, mi basterebbe viverli.
Ma come al solito, resto immobile di fronte alla finestra, bocca spalancata sulla notte, a chiedermi: dove sei.
Dove siete.
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ci sono persone che vedono e sentono cose che esistono ma che i più non vedono e non sentono. Dicono di loro: “hanno poteri medianici”. Ma forse tutti ne siamo dotati, solo che non sappiamo come attivarli. Forse quella persona, quelle persone, sono lì e magari le vedi anche, ma di loro percepisci solo le cose più manifeste 🙂 Perdiamo tutti troppo tempo a desiderare ciò che crediamo di non avere, ciò che pensiamo di volere, dimenticandoci o considerando poco ciò che possediamo. Un po’ come le persone che inseguendo il futuro o rifugiandosi nel passato, si perdono il presente. Il presente è fatto di cose manifeste e potenziali. Ciò che appare può non essere, ciò che è può non apparire… 🙂
E’ meglio impegnarsi a vivere che a capire…. Una buona serata.
PS: Felice di rileggerti 🙂
Io spero che tieni la luce spenta in camera altrimenti d’estate stare a bocca spalancata di notte si rischiano pizzichi di zanzare sulla lingua e poi ci si chiede dove sta un dottore, porcaccia miseria, a quest’ora di notte, che non si può mettere la crema antistaminica in bocca.
Certo, mi sarebbe potuto venire in mente di scrivere –Tieni sempre una lanterna accesa, Max, vedrai che silenziosa nella notte arriverà la tua lucciola. E sarà luce-
Ma non mi è venuto e penso che sia per questo che non mi hai mai incontrata, sono rozza
Solo per dire che il carattere è come un ponte sospeso ( l’ho transitato l’altro ieri ) che dondola pericolosamente ma che è ancorato da solidi cavi di acciaio. Se non dondolasse non ci sarebbe divertimento, come potresti sentirti Tarzan?
Io mi sono tanto sentita Jane ….
Bentornato 🙂
affacciati a una finestra a guardare fuori, mentre tutto scorre. aspettando l’attimo, il migliore.
un bacio e bentrovato
Che piacere scoprire che sei rimasto. A me non sembri affatto immobile… 😉
Vedo che hai resistito una decina di giorni, e poi la voglia di parlare di te è stata più forte.
Ti lasci prendere cosi da una finestra che guarda sulla notte.
E’ buio fuori e buio dentro ma sai che prima o poi una candela da qualche parte è accesa e allora ti rendi conto che non è poi cosi difficile capirsi.