Lui non lo sa, ma ha mancato di pochi minuti l’incontro con il suo più grande amico dell’infanzia. Chissà se lo avrebbe riconosciuto. Il compagno di banco alle scuole elementari. La difesa del fianco sinistro nelle lunghe battaglie combattute a colpi di cerbottana. Lanciatore infallibile di bocco nella modalità di tiro Tacco Passo al Volo. Grandi mazzi di figurine Panini a riempire le tasche dei pantaloni corti. Ma Attilio è ormai lontano, con le sue salsicce e la passata di pomodoro. L’incontro possibile è svanito, forse rimandato, forse perso per sempre.
Vinicio si avvia lentamente all’uscita del Mercato centrale. Non ha comprato niente. Voleva soltanto compiere un itinerario di ricordi, però tutto gli sembra diverso. Prova una strana forma di delusione, mai sperimentata prima.
Mercato centrale
Siamo arrivati al Mercato centrale, il cuore pulsante della città. Frequentato nel corso degli anni da numerose generazioni di livornesi, ognuno nelle sue ampie sale può trovare il ricordo di qualche persona cara, perduta per incuria o sfortuna, o per legge naturale. Varcare la soglia di uno dei grandi portoni ha per molti il senso di un rientro in famiglia.
Attilio è appena uscito, dopo aver comprato un paio di salsicce dal suo norcino di fiducia, e un barattolo di fagioli rigorosamente garantito senza conservanti. Adesso pedala con forza verso via Garibaldi, pregustando il suo piatto preferito: fagioli in umido con salciccia, ripassati in padella con salsa rustica di pomodoro, e un rametto di rosmarino annegato nel sugo a dare un tocco di speziato. Naturalmente, non ha dimenticato di procurarsi una boccia di vino rosso. Quando poserà il fiasco sulla tavola, come sempre dirà sottovoce: è arrivata la luce.